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Corriere della Sera ed. Brescia (5 febbraio 2014)
Il Bilancio di Previsione 2014 del Comune di Brescia
In questi giorni si parla molto e con determinazione di riforma elettorale: molto meno di misure per il rilancio dell’economia nonostante i dati a dir poco preoccupanti. E se dobbiamo affrontare questo tema, a mio parere si deve ripartire dal contenimento della pressione fiscale alimentato da una seria spending review e da decise liberalizzazioni capaci di scardinare sacche di malgoverno create negli anni da consorterie pubbliche e private.
E’ quindi triste constatare che il processo federalista, mai portato a conclusione, postulava l’invarianza della pressione fiscale sul cittadino, e invece ci troviamo con una imposizione locale cresciuta del 66% rispetto al 2001, passando da 14 a 23,8 miliardi di Euro (da 240 a circa 400 Euro pro-capite) con una impennata nel biennio 2011-2012. Nonostante di locale queste imposte abbiano ben poco, la leva fiscale è stata una delle poche strade che i sindaci hanno potuto percorrere per fronteggiare la costante riduzione dei trasferimenti statali scesi dai 25,8 miliardi di Euro del 2009 ai 17 del 2012 (-33%).
La Giunta di Brescia, che ha deliberato a dicembre il bilancio preventivo 2014-2016, non è esente da tale trend, tanto che nel documento di programmazione si stima una contrazione dei trasferimenti di 12 milioni di Euro rispetto al 2013 (-30%) e di ben 33 milioni di Euro rispetto al 2012 (-56,9%).
A fronte di ciò si è reso necessario porre mano alla leva impositiva: così se tra il 2011 e il 2012 il sindaco Paroli, grazie all’introduzione dell’IMU ad opera del Governo Monti (anche sulle prime case) e all’incremento dai lui introdotto dell’addizionale Irpef, portò al bilancio, al netto di altre variazioni, oltre 51 milioni di Euro (+70%), il sindaco Del Bono nel biennio 2013-2014, agendo su IMU e addizionale Irpef, ha chiesto ai cittadini ulteriori 41 milioni di Euro (+33%) con il risultato che nel 2014 per i cittadini bresciani il carico delle principali imposte (ICI/IMU, tassa sui rifiuti e addizionale Irpef) raggiungerà circa 878 Euro pro-capite rispetto ai 388 Euro del 2011.
Non ha contribuito a contenere tale aggravio per i contribuenti la previsione in crescita dei dividendi delle partecipate (in particolare di A2A) stimati in 32 milioni di Euro annui per il prossimo triennio, rispetto ai 13 milioni di Euro del 2012. Certo, un aumento delle imposte e delle tasse era imprescindibile, stante il potenziale disavanzo che la nuova Giunta ha dovuto affrontare, ma nel medio termine ci si aspettava che a fronte di una decisa revisione della spesa e dell’effetto indiretto delle significative dismissioni pianificate (150 milioni nel triennio tra immobili e società) si potesse ridurre!
In realtà il calo della spesa corrente nel triennio sarà del 3% per un valore complessivo di 9 milioni di Euro: veramente poco se paragonato al carico impositivo registrato dal 2011 ad oggi. Inoltre è opinabile la scelta di presentare il bilancio prima dell’adozione della Legge di Stabilità 2014 che ha disciplinato la nuova Imposta Unica Comunale (IUC): ciò renderà necessarie ulteriori correzioni prima della sua approvazione definitiva che probabilmente presenteranno ulteriori aggravi per i contribuenti bresciani. Spero, e sono convinto, che si sappiano trovare delle soluzioni, almeno per rassicurare i cittadini che con il cambio di Giunta è cambiato anche il metodo.
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