> Articoli
Corriere della Sera ed. Brescia (23 gennaio 2013)
Ripartire dalle città
Scarica l’articolo in formato PDF
Nelle città risiedono i due terzi della popolazione europea e si concentrano energie, conoscenza, capitali finanziari e umani per il nostro sviluppo. Le città catalizzano e metabolizzano esperienze e creatività ma, allo stesso tempo, sono fulcro di relazioni con il mondo esterno, vettori sia cultura sia di business a cui sono consegnate le speranze di benessere e di sviluppo dei propri cittadini e di intere nazioni. Ma affinché le città svolgano questo ruolo è necessario che le loro infrastrutture e organizzazioni siano valorizzate alimentandone le vocazioni. Diversamente perderebbero il ruolo propulsivo che potenzialmente possono svolgere. Nelle città si concentrano anche problemi a cui va data una soluzione quali: discriminazione e segregazione, povertà, disoccupazione, criminalità, inquinamento e rischi ambientali. Per questi motivi, a Brescia, la Scuola San Benedetto è impegnata da anni nell’approfondimento di questi temi. In questo solco si inserisce l’incontro di questa sera dedicato al tema dell’urbanistica, cui è stata già dedicata una lezione. Dopo un’intervista a Samia Henni, giovane professionista algerina responsabile del network “Smart Planning”, interverranno i professori Balducci, Karrer, Tira e Moroni. A loro è stato chiesto di rappresentare la significatività delle scelte urbanistiche per lo sviluppo della città e la soluzione di alcune problematiche e di presentare quali modelli siano più adeguati a valorizzare il territorio e a rispondere ai bisogni delle nostre comunità. Del resto la crisi finanziaria e la crisi politico-amministrativa rischiano di pesare molto sulla nostra città. La crisi finanziaria pesa sul settore immobiliare che registra una flessione di quasi il 30% del venduto e del 4% del mercato nel solo 2012; i fallimenti sono in crescita del 25% a fronte di una restrizione del credito per l’acquisto di abitazioni da parte delle famiglie del 49,9% nei primi nove mesi del 2012. Le scelte del governo nazionale di aumentare la pressione fiscale sugli immobili, aggravata da stanziamenti irrilevanti per le politiche abitative e le infrastrutture locali, sembrano aver tolto ogni respiro alle politiche di sviluppo urbano. Brescia ne sa qualcosa visto che, a differenza di Verona e di altre città, non è riuscita ad inserirsi nelle ristrettezze del “piano delle città” che il Ministro Ciaccia ha approvato. A tutto ciò va aggiunta una regolamentazione e una gestione pesante e farraginosa che opprime anziché valorizzare l’iniziativa privata. La chimera federalista che prometteva anche in questo campo maggior respiro alle scelte locali è stata archiviata. Basti vedere come è stato bloccato il federalismo demaniale -D. Lgs n° 85 del 28/5/2010 – che prevedeva di assegnare ai territori i beni del Governo centrale per una loro valorizzazione o come il Ddl del Governo Monti per la “valorizzazione delle aree agricole” affidi al Governo centrale la scelta della quota di edificabilità dei terreni agricoli. In questo scenario, è necessario che amministratori, cittadini e imprese pianifichino insieme cosa fare, concentrando le scelte sulle potenzialità di Brescia. L’incontro presso la Fondazione San Benedetto intende tracciare alcune ipotesi proprio sul piano dei metodi, delle regole e delle scelte.