“Molta osservazione e poco ragionamento conducono alla verità, molto ragionamento e poca osservazione conducono all’errore”.

A. Carrell

“Ragionevole designa colui che sottomette la propria ragione all’esperienza”.

J. Guitton

“Coloro che hanno una fede eccessiva nelle loro idee, non sono adatti a fare esperienze”.

C. Bernard

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Corriere della Sera ed. Brescia (27 luglio 2013)

Una medaglia poco brillante

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L’anno scorso il Comune di Brescia incassava dal Governo il riconoscimento di ente virtuoso e guadagnava anche la prima posizione tra i comuni Lombardi nella graduatoria del virtuosismo redatta dalla Giunta regionale. Tutto faceva presupporre che i conti del Comune di Brescia fossero un esempio e che qualsiasi preoccupazione fosse da rubricare come faziosità politica anche se espressa da chi di politica non si occupa. Lo scorso mese la Regione Lombardia ha aggiornato la graduatoria e Brescia risulta essere in assoluto il comune più virtuoso, ed è quindi utile capire come mai, di fronte a dichiarazioni di conti preoccupanti, Brescia risulti ancora premiata ed in tale misura. La risposta è che la pubblica amministrazione è inefficiente anche quando determina i criteri di virtuosità. L’utilizzo di valori consuntivi, la media del triennio 2009-11 per l’indicatore lombardo 2013 e il solo anno 2009 per quello del Governo del 2012, non permettono, infatti, di valutare per Brescia il peggioramento dell’equilibrio economico che si presenterà solo nel 2013 e soprattutto il debito assunto nel 2011 (210 mil), che viene rilevato solo quest’anno ma attenuato dalla media con due anni, 2009 e 2010, in cui il livello del debito era irrisorio. Oltre al limite di considerare consuntivi molto datati o diluiti dalla media (indicatori statici), va evidenziato che qualsiasi analisi di sostenibilità finanziaria considera anche valori prospettici (indicatori dinamici), nel pubblico desumibili dalla programmazione triennale obbligatoria. Se si chiede un mutuo in banca non vi chiedono certo quanto guadagnavate due anni fa né la medie storica del vostro debito, preferiscono sapere quanto siete indebitati al momento della richiesta e soprattutto come nel tempo farete fronte ai vostri impegni. Altro elemento discutibile della metodica adottata è che il Governo non considera il debito e la Regione Lombardia lo considera ma in misura contenuta (10,5 punti su 100). Il debito pubblico è l’elemento a cui, come chiunque sa, dobbiamo la situazione di estrema debolezza in cui versa il nostro Paese ma nonostante ciò chi codifica i parametri di virtuosità continua ad ignorare tale grandezza. Nello stesso tempo si continua a considerare l’impatto degli utili delle società partecipate ma non dei loro debiti. Considerato tutto ciò l’attuale difficoltà del comune di Brescia emergerà in tutta la sua dimensione per l’indicatore regionale solo nel 2015 mentre, per l’indice nazionale, forse già dal 2013, ma questo dipende anche dalla situazione degli altri comuni; l’indicatore infatti non monitora se vai male rispetto allo scorso anno ma se vai meno male delle altre amministrazioni e quindi il virtuosismo valida il principio “mal comune mezzo gaudio”. Ma attenzione! Se si perde la virtuosità nazionale si perde l’esenzione dal patto di stabilità e allora bisogna aspettarsi un gran salasso.

 
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